San Valentino è davvero una festa passata di moda? Molte coppie dicono di “non festeggiarla”. Tuttavia i dati Google mostrano come le chiavi di ricerca “regalo di san Valentino” crescano del 240% rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso. Una ricerca su dieci riguarda il santo dell’amore, nei giorni prima del 14 febbraio. Quindi l’interesse verso questa celebrazione non sembra affatto passata di moda. Perché per molte coppie san Valentino è un momento importante? La risposta la forniscono le neuroscienze. Quando due persone hanno una relazione stabile e duratura, aumenta la presenza di un ormone nel loro cervello, l’ossitocina. Il livello di ossitocina è strettamente connesso al benessere percepito, come fosse un fattore protettivo dagli stress esterni. Gli studi sul cervello confermano l’intuizione dei poeti, gli esseri umani non sono isole, il loro cervello si sente e funziona meglio quando sono in una relazione. Uno dei rituali di san Valentino è scambiarsi un regalo. Le neuroscienze hanno individuato aree del cervello limbico, la centralina che regola le nostre emozioni, che hanno una fortissima attività quando riceviamo e facciamo un dono. Regalare quindi non è qualcosa di puramente commerciale, è un’esperienza che attiva specifiche aree del sistema nervoso, connesse ai ricordi emotivi positivi. Queste ricerche confermano che festeggiare San valentino è “quasi” iscritto nei nostri circuiti cerebrali. Come fare quindi un regalo “WOW”?
Prima di tutto se vuoi davvero stupire il cervello di chi ami…non fare nessun regalo il giorno di San Valentino!
L’effetto wow è assicurato se il regalo viene fatto in un giorno in cui non lo si aspetta. Un’altra cosa importante è non fare mai un regalo banale o eccessivamente pubblicizzato. Ovviamente tutto dipende dai gusti della coppia. Molti si regalano esperienze da condividere. Dalle più strane come una notte romantica in un igloo, fino alle più usuali come una cena romantica. I più estrosi regalano una stella. Infatti è possibile dare il nome del partner ad un astro, il tutto ufficialmente registrato nell’anagrafica della volta celeste. I più freddolosi regalano un guanto di lana per due, così da facilitare il passeggiare mano nella mano. Altri invece fanno un regalo utile, pratico, che serve davvero nella vita quotidiana del partner. Non serve spendere molto. Il budget non conta quando si fa un regalo. Infatti le aree limbiche mostrano la medesima attivazione indipendentemente dal valore economico. Più del regalo conta cosa si scrive nel biglietto che lo accompagna. Meglio iniziare sempre con “ho deciso di farti questo regalo perché…”. La parola “perché” è un termine magico per il cervello. Rimanda all’idea che il partner ci abbia pensato, emoziona, conferisce significato al dono. Scrivi personalmente a penna il biglietto. Mai al Pc. Stupisce inventare un modo diverso di consegnare il dono d’amore. Nasconderlo in un posto inusuale. Mimetizzarlo così da aumentare la sorpresa. Farlo cercare come una caccia al tesoro seminata di indizi. Consegnarlo dove il partner non si aspetta. Il cervello ricorda quello che è inusuale. Al di là delle mode contro la festa del tipo “per noi è San Valentino tutti i giorni” e delle frasi “piene di miele dentro i cioccolatini”, san Valentino resta un momento simbolicamente importante per molte coppie. E per i single? Google dice che le ricerca, “mi faccio un regalo da solo”, cresce del 60% per i tre giorni successivi al 14 febbraio. Meglio non disperare della propria solitudine e farsi un bel regalo a san Faustino. L’amore arriverà!