Cosa significa YOLO? E’ l’acronimo reso popolare dal rapper Drake: “You Only Live Once”. In pratica una filosofia di vita che vede nella ricerca del rischio e del benessere immediato l’unico scopo della vita. Una versione di Epicuro ai tempi moderni, in cui conta solo serenità e divertimento. Una ricerca del piacere che non ammette impegni a lungo termine e fatica. Un benessere contraddistinto da una vita vissuta in relax. Questo approccio tra mindfullness e vita facile degli influencer si è diffuso tra i millennials, a seguito della pandemia. Il trauma del covid ha ridefinito le priorità, facendo porre il benessere qui ed ora come centro di ogni scelta. Si tratta di una reazione comprensibile dal punto di vista psicologico, ma che corre il rischio di essere devastante sul piano economico. Quali saranno le conseguenze dello YOLO imperante tra chi è nato tra il 1981 ed il 1996, sul tessuto di PMI italiane, chiamate a competere nel new normal?
Una ricerca pubblicata da Kewin Roose sul New York Times ha evidenziato come il 46% dei millennials intervistati viva il lavoro come a fonte primaria di stress. Il 23% dichiara di non sentirsi più in grado di fare il lavoro che faceva pre-pandemia, vivendo la necessità di cambiarlo, senza sapere esattamente cosa fare. In pratica 1 persona su 2, vive il lavoro come elemento negativo, non come soddisfazione. 1 su 4 vuole cambiare mansione o azienda, pur in assenza di idee chiare sul futuro. I primi indicatori sul turnover aziendale italiano confermeranno anche nel bel Paese questo trend.
Eppure proprio questo periodo post pandemia poteva essere la presa del potere dei millenials nelle aziende. Il momento del salto di carriera, dopo anni di immobilismo. Le imprese si stanno digitalizzando e questa generazione ha l’occasione per prendersi il suo posto nel mondo, perché l’unica in grado di essere connessione tra le precedenti e quelle che verranno. Solo i millennials possono guidare la transizione tecnologica ed ecologica in tempi di PNRR.
Ed ecco che quando è arrivata, finalmente, l’ora dei millenials, si diffonde lo YOLO. Si propaga come un virus tra le persone. Dimissioni alle prime tensioni. Rinunce alla carriera, o al massimo una richiesta crescita tranquilla, con pochi sacrifici. Passaggio da un posto di lavoro all’altro con impulsività, perché quel manager non si sopporta o perché le cose non vanno esattamente come si vorrebbe. Conta la voglia di evasione, la leggerezza, il godersi l’attimo. Altro che target e lavorare fino a tardi.
Eppure la ricerca neuroscientifica è chiara. Le persone che riescono a fare carriera hanno elevati livelli di persistenza, ovvero sono in grado di tenere, proprio nei momenti di stress. Ma ai Millenials non interessa, lo YOLO non ammette lo stress. Quali saranno le conseguenze? Si genera un gap nel cambio generazionale essenziale in ogni azienda. Se i millenials preferiscono lo YOLO e la generazione x è troppo giovane, chi guiderà le imprese nei prossimi 10 anni? Un management non digitale che non riesce a capire clienti, processi e mercati? Un management di teenager alle prime esperienze lavorative? Gli unici che possono farlo, per ragioni anagrafiche e culturali sono proprio i millenials. Concludo con un augurio. Spero che si trovi, rapidamente per la nostra economia, un vaccino contro lo YOLO.