L’87% delle persone non raggiunge gli obiettivi di business che si pone. Chowdhury, in una metanalisi ha trovato questa percentuale pazzesca, attraverso un campione enorme di venditori e manager. Nello stesso studio si sono individuate le abitudini diffuse tra chi non raggiungeva gli obiettivi per comprendere le cause del fallimento. Ecco 3 motivi per cui la maggioranza delle persone non raggiunge gli obiettivi:
1) I target non sono obiettivi. Nel business gli obiettivi non sono delle persone, ma delle aziende. Questo rende l’obiettivo non l’esito di un processo di riflessione personale, ma l’auto-attribuzione di un numero calato dall’alto. I target nelle organizzazioni contano, ma non c’entrano con il concetto di obiettivo. Gli obiettivi sono costrutti mentali motivanti solo se sono l’esito di un processo individuale di pensiero. Molti dichiarano di avere obiettivi, ma nella realtà si allineano a target affidati, senza che quei numeri abbiano una reale rilevanza nella propria esistenza. Questa abitudine riduce il potere motivante del darsi un obiettivo.
2) Il passato. Chi ha fallito nella sua storia attiva circuiti depressivi, riducendo la sua percezione di autoefficacia. Anche chi ha vinto rischia. Tende ad incorrere nella distorsione mentale dell’over-confidence. Un eccesso di valutazione dei propri mezzi, porta ad ignorare, ad esempio, le nuove competenze da apprendere per ottenere risultati nel futuro. Il passato è sempre un problema quando si tratta di obiettivi. Nel business, ogni anno si ricomincia da zero. Successo è un participio passato. Chi raggiunge gli obiettivi, riparte da zero. È consapevole che è tutto da rifare. Ignorare il passato è ansiogeno, ma estremamente utile per non fallire.
3) Pensiero positivo. La definizione degli obiettivi è connessa alla psicologia positiva. Cercando su Google le parole “pensiero positivo” si trovano 12.200.000 risultati. Il culto dell’ottimismo riduce la probabilità che si raggiungano gli obiettivi. Sembra paradossale, ma le tecniche di “visualizzazione positiva” ed il “positive talk”, sono controproducenti per motivi legati alla biologia del sistema nervoso. Tendono a ridurre l’eu-stress. Rilassarsi è l’ultima cosa che serve, per raggiungere obiettivi. Immaginare di essere arrivati all’obiettivo non attira nulla nel cosmo. Riduce lo stress attivante fondamentale per apprendere, impegnarsi e vincere gli ostacoli che si frappongono fra sé e il risultato desiderato. Per raggiungere gli obiettivi non ti serve un guru. Il fallimento nel raggiungere gli obiettivi è la strada più battuta tra confusione nella definizione degli stessi, peso della propria storia personale ed eccesso di pensiero positivo. Le neuroscienze possono essere d’aiuto? Un protocollo si è dimostrato particolarmente efficace per raggiungere i propri obiettivi. È il metodoWOOP. È un sistema messo a punto dalla psicologa sperimentale Oettingen. Ha un solido insieme di pubblicazioni scientifiche. Si realizza in 1 sessione da 30 minuti, anche in autonomia. Prevede 4 step: definizione dell’obiettivo, visualizzazione del risultato, focus sugli ostacoli e creazione di piani di comportamento automatici. Usare il WOOP è uno degli antidoti scientifici per evitare il fallimento. Il WOOP è un tema troppo ampio per un articolo su un blog. Ti consiglio di navigare su woopmylife.org (è gratis!). Un augurio per il 2023: essere nel 17%. Questo numero non porta sfortuna!