Un extra-terreste definirebbe la nostra epoca, un mondo di “tutti esperti”. In base al trend topic del momento molti, fortunatamente non tutti, esprimono il proprio parere, digitando in velocità sullo smartphone. La questione non riguarda la libertà d’espressione. E nemmeno le recenti polemiche sugli esperti, reali o presunti, invitati nei salotti TV. La cosa interessante è che chi esprime il suo punto di vista, sui social e non solo, si senta effettivamente competente. Ha la percezione interiore di aver capito ed esprimere un giudizio fondato. In psicologia si parla di effetto “Dunning-Kruger”, in onore dei 2 psicologi che hanno studiato il fenomeno. Individui poco esperti in un campo, sopravvalutano le proprie abilità, ritenendosi competenti e di saperne più della media. Questa irrazionale percezione di sé è alla base del bisogno compulsivo di commentare, convinti della bontà di quanto digitato.
Si genera un effetto paradossale. Persone con una ridotta esperienza in un’area hanno l’illuminazione di aver capito e il commento trasuda l’idea di verità assoluta. Persone molto competenti, con forte esperienza in un campo definito, ne abbracciano la complessità e comprendono che ogni giudizio merita approfondimenti ed è probabilistico. Questo approccio non si adatta alla sintesi richiesta dai tweet o dalle stories e quindi, le persone più competenti, non commentano sui social. Chi non ne sa nulla, trova lo spazio perfetto per esprimersi. E quindi tutti a scrivere di qualsiasi cosa. Mentre chi ne dovrebbe parlare, resta in silenzio! È la cifra dei nostri tempi.
Gli psicologi ritengono che questa distorsione sia presente per 2 motivi. Da un lato aumenta l’autostima, sentirsi competenti, piace, anche quando non lo si è davvero. Dall’altro dipende dall’assenza di feedback. Chi studia un argomento, sostiene contraddittori ed esami, questo implica ricevere feedback che inducono a migliorarsi sviluppando una maggiore consapevolezza di sé. Chi non studia (nel senso ampio del termine), non riceve alcun riscontro. Resta convinto della sua sapienza intuitiva, bastano le prime righe di Wikipedia e sente di aver compreso.
L’effetto Dunning-Kruger è potenziato nella nostra epoca ipertecnologica, per la facilità di accesso all’informazione. Basta andare su Google, scrivere una parola che non si conosce e subito si ha accesso ad un primo insieme di informazioni. Questa opportunità è straordinaria, ma si dimentica che si tratta di sintesi, spesso semplificate e redatte in forma divulgativa. La disponibilità dell’informazione potenzia l’effetto Dunning-Kruger, accelerando la sensazione di sentirsi esperti in un istante. L’azione di commento sui social è l’immediata conseguenza di questo processo mentale automatico.
Nel NEUROVENDITA Brain Fitness Lab, il laboratorio di neuroscienze che studia come funziona il cervello nell’atto d’acquisto, si è dimostrato quanto pubblicato da Muller nel 2021 sul Journal of Neuroscience. Di fronte ad un prodotto le persone si distinguono in due categorie, i sovra-estimatori (chi ne sa poco, ma è sotto effetto “Dunning-Kruger”) ed i sotto-estimatori (i veri competenti). I 2 gruppi mostrano un diverso pattern di onde cerebrali. Chi si sovrastima mostra un’attivazione cerebrale precoce (FN400), mentre chi si sottostima, chi ne sa davvero, attiva un’onda più tardiva (PLC). Il cervello di chi è esperto ha bisogno di più tempo per recuperare ricordi ed informazioni. A domanda diretta solo il 30% di sotto-estimatori, ovvero di quelle persone che attivavano il cervello in maniera lenta e che conoscevano in profondità il prodotto in questione, si rendevano disponibili a scrivere pubblicamente il loro parere sui social. Tra i sovra-estimatori, poco competenti, con un’attivazione cerebrale immediata, oltre l’80% era aperto a comunicare il proprio “prezioso” punto di vista.
Le neuroscienze stanno studiando i correlati neurali dell’effetto Dunning-Kruger, oggi così potente nell’era social e dell’informazione accessibile. Socrate, il padre della cultura occidentale, diceva “so di non sapere”, prevedere questo commento tra quelli automatici insieme agli emoticon, sarebbe davvero utile.