Ho coinvolto il mio network su Linkedin e Facebook per esprimersi in merito ai recenti spot di Apple e Samsung. Ho chiesto di indicare se preferivano lo spot “Apple” o “Samsung” e definire su una scala tra 1 e 5 il livello di coinvolgimento emotivo. 1 = nessun coinvolgimento, 5 = cervello impazzito.
Link ai video > Samsung – Apple
L’obbiettivo di questa ricerca non era avere un parere sulle tecnicalità del prodotto o la percezione del marchio, mi interessava studiare come reagisce il cervello ai 2 differenti spot pubblicitari attraverso il protocollo Neurovendita. La scienza prevede metodo, si formulano ipotesi e si verificano. E’ una scoperta interessante quando le ipotesi vengono confermate. E’ una scoperta ancora più forte quando vengono falsificate, come è successo in questo caso. Questa ricerca preliminare, per media utilizzato nella raccolta dei dati e distorsioni di campionamento, permetterà di realizzare un trial scientifico più accurato. Il primo grazie passa per la condivisione dei risultati. Iniziamo dalle conferme.
1) Le risposte dei partecipanti hanno validato l’ipotesi dell’emozione dominante riassunta nel mio libro “Dna e Vendite” del 2016. Apple puntava sulla paura, Samsung sulla gioia. Ogni persona ha un’emozione a cui è sensibile. I 2 spot attivano 2 reazioni emotive diverse. Mi attendevo che la sensibilità a “Paura” e “Gioia” (livelli basali differenziali di serotonina e dopamina) avrebbe determinato una torta divisa a metà. I potenziali consumatori hanno scelto in funzione dell’emozione che volevano.
2) Il “sesso” di chi ha risposto non ha avuto alcun impatto nell’emozione. Le emozioni, se servisse ancora una conferma dal modello sul temperamento di Cloninger, restituiscono un cervello emotivo in eguale misura negli uomini e nelle donne, senza variazioni legate al genere.
3) E adesso l’ipotesi non confermata. Apple fa uno strano mix emotivo in cui richiama la paura abbinandola una musica allegra e scene “quasi ironiche”. Di solito questi “minestroni emotivi” non creano ingaggio. Quando l’emozione si “sporca” coinvolge meno. L’ipotesi era che lo spot Samsung avesse un maggiore livello di coinvolgimento, perché più lineare nel mix di stimoli audiovisivi. Non è accaduto in riferimento alla media. Gli spot hanno avuto lo stesso livello di coinvolgimento emotivo, con una leggera prevalenza per Apple.
Potrebbero esserci altre variabili che spiegano le risposte. Forse sì. Su questo lavorerò. Una pista mi è stata fornita dall’analisi delle frequenze, ovvero quanti tra coloro che hanno risposto “Apple” o “Samsung” hanno risposto 1-2-3-4-5 in termini di coinvolgimento. Il campione che ha scelto Samsung, mostra una frequenza di risposta omogenea. Chi ha risposto Apple denota un picco su 4. La maggioranza delle persone che hanno scelto lo spot di “Apple” si dichiarano molto coinvolte.
Le dinamiche sono molte: calore del brand, sensibilità attuale della privacy, maggiore innovazione dello spot. Gli strumenti neurofisiologici mi aiuteranno a capire meglio le “variabili intervenienti”.
Ringrazio, a nome di tutto lo staff di Neurovendita, le persone che hanno risposto, perché grazie a questo pre-trial imposteremo un protocollo di ricerca più valido ed affidabile. Più di 400 risposte in meno di 48 ore. I social non servono solo per “insultare”, ma anche per “condividere” e “studiare”.
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