Il potenziale è la capacità di un soggetto di raggiungere risultati eccellenti nell’area lavorativa. Una revisione della letteratura scientifica ha permesso di individuare i fattori che correlano con la performance. È possibile misurare in modo oggettivo 5 costrutti, che combinati tra loro, restituiscono la probabilità che una risorsa abbia successo. I fattori sono standardizzati ed hanno norme in popolazione. Misurati insieme si ottiene un indice di predittività di 0,78. In scienze sociali significa avere in mano il “sacro graal”. Tutti i 5 fattori hanno una base neuroscientifica, oltre che predittiva. Sono stati individuati i circuiti cerebrali da cui dipendono, aumentando la validità dei costrutti. Quali sono i 5 fattori che predicono il successo lavorativo?
1) General Mental Ability
Il rapporto tra intelligenza e rendimento sul lavoro è documentato. La General Mental Ability si riferisce all’insieme delle abilità cognitive che un individuo utilizza per risolvere problemi. Include: la capacità di ragionamento logico, l’acquisizione delle informazioni, la comprensione verbale, l’analisi numerica, la percezione spaziale e la capacità di ragionamento astratto. Chi è più intelligente ha più successo lavorativo, i dati sono chiari.
2) Personalità
Esistono diverse correlazioni tra tratti di personalità e performance lavorativa. Due tratti sono associati ad una migliore performance lavorativa: coscienziosità e stabilità emotiva. I tratti sono modi stabili di sentire, pensare e comportarsi. Sono stabili dai 25 anni d’età. La coscienziosità è la capacità organizzarsi per raggiungere un obiettivo. La stabilità emotiva è la capacità di tenere un livello adeguato di arousal, che non sfoci nell’ansia. Chi possiede questi 2 tratti in misura abbondante ha elevate probabilità di successo lavorativo.
3) Adattabilità
L’adattabilità è la capacità di adattarsi a nuove situazioni, modificare il proprio comportamento in base alle esigenze ed imparare nuove competenze. È la capacità di reagire in modo flessibile alle mutevoli esigenze dell’ambiente. L’adattabilità è un costrutto recente, molto promettente con 20 anni di ricerche. Il JAI misura l’adattabilità. Chi ottiene punteggi più alti nel JAI, ha maggiore probabilità di ottenere e mantenere successo lavorativo.
4) Integrità
L’integrità si riferisce alla capacità di un individuo di mantenere alti standard etici e morali sul lavoro. Comporta la capacità di essere onesti, assumersi la responsabilità delle proprie azioni e trattare gli altri con giustizia. Essere integri nella performance lavorativa richiede autocontrollo ed autoconsapevolezza.Diversi strumenti restituiscono il livello di “work ethics”. Spesso si richiede la disponibilità a fornire lettere di referenze da ex superiori o colleghi. Si chiede di esprimere un’opinione su situazioni esterne, per capire cosa avrebbe fatto la persona se messa di fronte a quella scelta. Maggiore è l’integrità, superiore sarà la probabilità di successo.
5) Motivazione intrinseca
La motivazione è l’energia che guida il comportamento. Una metanalisi comprensiva di 154 ricerche su 212.000 soggetti indica la motivazione intrinseca come predittore medio-forte delle prestazioni lavorative. Per motivazione intrinseca si intende che il soggetto si impegna nel lavoro non per premi esterni ma perché il lavoro definisce la sua identità come essere umano. Il lavoro conferisce un significato, un senso, uno scopo nella vita. Questo tipo di motivazione è stabile, mentre quella estrinseca più soggetta a reward esterni, varia nel tempo. Più il lavoro ha un ruolo nel definire il sé, maggiore è la probabilità di successo.
E’ un destino? No, ma una probabilità alta rilevata con una metodologia applicata su campioni ampi diventa statisticamente significativa. Il successo come si misura? Reddito, crescita di ruolo e stabilità, gli altri fattori sono inquantificabili (quello che non misuri, non esiste dal punto di vista scientifico). I 5 fattori differiscono tra uomini e donne? No. La misurazione è soggetta a bias? No, perché avviene con strumenti automatici come prove e test. Le neuroscienze producono dati e metodi impressionanti, fortunatamente molte aziende iniziano ad usare queste metodologie nella selezione, nell’assessment e nella talent retention.